| Difficile pensare a un personaggio più conosciuto e amato nel nostro paese di Rey Mysterio: è più popolare di tanti calciatori di primissimo piano, al punto che persino loro si ispirano a lui. Perché se sei alto 1.61 e riesci a diventare il più piccolo e leggero campione del mondo dei pesi massimi sei destinato comunque a diventare un simbolo e un esempio.
In questi giorni in Italia per una serie di interviste e di incontri, Rey Mysterio ha accettato di raccontarsi fuori dagli schemi narrativi che costituiscono il canovaccio &lsquofiction' tipico del wrestling: "Ho iniziato a fare il wrestling a otto anni perché mi piaceva giocare a fare la lotta con mio zio, Rey Mysterio Sr., che era un lottatore professionista di ottimo livello. E' stato grazie a lui che andavo a vedere gli show, e che ho conosciuto tutti i lottatori messicani della lucha libre che poi mi avrebbero fortemente influenzato. I miei genitori non mi hanno mai particolarmente incoraggiato, ma sapevano che ero in buone mani. Si sono limitati a farmi studiare e farmi fare il wrestling solo se portavo buoni voti. Niente voti, niente wrestling..."
La maschera è diventata una compagna, una necessità e anche un business: "Sono riconoscibile se ho la maschera, ma se non ce l'ho sono una persona normale. E posso andare nei supermercati, fare la spesa, portare al cinema i miei bimbi. L'importante è che nessuno veda quando la metto e quando la tolgo: io ho rispetto di chi ama la mia maschera e crede che sia qualcosa di speciale. In realtà sotto la maschera c'è un uomo normale che si sente speciale proprio grazie a essa".
Rey nel wrestling ha vinto quasi tutto, gli manca solo il titolo americano per poi avere conseguito almeno una volta nella vita tutti i titoli del wrestling professionistico sia individuali che di coppia: "Ci tengo molto ed è uno dei miei obiettivi: quando sarò rientrato dall'infortunio credo che punterò con decisione a quella cintura, non senza essermi tolto prima qualche soddisfazione e rivincita".
Già l'infortunio: "Il secondo in poco tempo, non sono fortunato - ammette Rey - ma stavolta è stato proprio assurdo. Nonostante tutte le cose pericolosissime che faccio, e che testo sempre con molta attenzione, stavolta mi sono infortunato nel modo più stupido facendo una mossa, una banalissima spinta sul braccio destro, che ho fatto centinaia di volte. Stavolta mi sono strappato il tendine del bicipite del braccio destro"
Rey ha avuto la soddisfazione di lavorare con Dominik quando, due anni fa, in una splendida storyline che vedeva lui ed Eddie contendersi la paternità del figlio (pura fiction!) Dominik si prestò alla recita: "Si divertì un mondo, ed Eddie fu straordinariamente bravo con lui. Lo chiamava zio Eddie, si divertivano un mondo insieme. La scomparsa di Eddie è ancora oggi uno dei dolori più grandi per me e per la mia famiglia. E quella storia, che vide me ed Eddie in lotta per Dominik, è stata credo una delle cose più belle che abbiamo fatto insieme. Mio figlio la ricorderà per tutta la vita"
Il futuro gli offre molte occasioni: "Mi piacerebbe fare qualcosa nel cinema, o diventare un cartone animato. Credo che il mio personaggio si presti a una storia diversa rispetto a quelle che riguardano solo ed esclusivamente il wrestling. E penso che molto presto riuscirò a realizzare anche questo mio sogno".
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