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Recensione Top Spin 3

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ItAcHi_L'oMbRa
view post Posted on 14/7/2008, 10:44




I giochi di tennis, come in generale tutti quelli di sport, si dividono essenzialmente in due categorie: arcade e realistici. I primi tendono a ignorare o a soprassedere su parecchi elementi in modo da rendere l'esperienza di gioco immediata, semplice, dinamica e il più possibile divertente, mentre i secondi affrontano molti parametri in maniera più delicata, nel tentativo di ricreare l'emozione di un vero match richiedendo nel contempo uno sforzo maggiore al giocatore. È innegabile che Top Spin 3 rientri di pieno diritto nella seconda categoria, com'è immediatamente possibile evincere sin dalle prime battute di gioco.

La parola d'ordine del titolo Pam è “tempismo”: quando sarete sul campo a sgambettare a destra e a sinistra inseguendo palle impossibili o anticipando a rete l'avversario, l'efficienza dei vostri colpi sarà infatti determinata dal giusto tempismo con cui interverrete sui controlli, non soltanto nell'atto di premere il tasto ma anche, e soprattutto, nel rilasciarlo. Altresì importante è il fatto che più tempo il tasto rimane premuto e più energia verrà impartita al colpo, rendendolo pertanto più veloce e potente. Per direzionare la palla, una volta impostato il tiro, sarà sufficiente intervenire sull'analogico sinistro, ma naturalmente la precisione del colpo dipenderà dalla succitata tempistica.

Chiarito questo piccolo, importante, concetto, vediamo più nel dettaglio la plancia dei comandi a nostra disposizione. Per spostare il giocatore sul campo utilizzeremo l'analogico sinistro, anche se in effetti il controllo sarà totale solo immediatamente dopo aver colpito la palla: dopo la risposta dell'avversario, infatti, il nostro giocatore tenderà autonomamente a direzionarsi verso la traiettoria della palla da intercettare, e il nostro intervento sull'analogico servirà tutt'al più a modificare leggermente questa traiettoria. Nell'eventualità, invece, che cercassimo un movimento più dinamico, avremo a disposizione due dei tasti laterali, rispettivamente per il riposizionamento a fondo campo o per l'attacco a rete.

Per colpire la palla avremo a disposizione i quattro tasti frontali, adibiti ciascuno ad un colpo diverso tra smorzata, top spin, senza effetto e pallonetto; volendo, è possibile abbinare all'uso di questi comandi la pressione di uno o entrambi i residui tasti laterali nel tentativo di effettuare un colpo particolarmente potente sulla linea di fondo, ma l'esecuzione in questo caso dovrà essere perfetta o la palla finirà inesorabilmente fuori dal campo. È anche possibile sostituire ai quattro tasti frontali l'uso dell'analogico destro, mediante un sistema di carica-colpo che scompone l'azione in due distinti movimenti: la scelta è ovviamente soggettiva, ma in linea di massima sembrerebbe rimanere più pratico il sistema tradizionale.

Oltre alla canonica possibilità di effettuare una partita amichevole (l'unica, oltretutto, in cui poter giocare in doppio), le modalità di gioco saranno fondamentalmente due: il torneo e la carriera. Il primo non è altro che una serie di incontri ad eliminazione diretta fino alla proclamazione del vincitore, mentre la seconda costituisce decisamente il cuore dell'esperienza singleplayer. Dopo aver creato il proprio alter-ego tennistico mediante l'apposito editor, comincerà la nostra esperienza all'inseguimento dei vertici mondiali.

Da principio saremo chiamati a sconfiggere un avversario del nostro livello in un tie-break secco e successivamente a superare un gruppo di tre avversari, approdando così alla categoria juniores dove avremo a disposizione un calendario e vari tornei tra cui scegliere, prima di giungere alla categoria Pro, dove le cose si fanno veramente serie. Man mano che vinceremo incontri, accumuleremo dei punti-sviluppo tramite cui incrementare le caratteristiche del nostro campione (diritto, rovescio, servizio, volee, velocità e così via): come spesso accade in questo genere di progressione, i primi incrementi richiederanno una spesa esigua di punti-sviluppo mentre per aumentare caratteristiche già elevate serviranno volta per volta più punti.

Tecnicamente TS3 ha decisamente un suo perché: è sufficiente una rapida carrellata tra gli screenshot per rendersi conto che siamo al cospetto di un lavoro più che interessante. Partendo dal campo lungo, diremo che la realizzazione dei campi e degli stadi è molto buona, con una profonda cura dei dettagli di contorno quali sedie o cartelloni pubblicitari, fino al manto dei campi in terra rossa che risente delle strisciate dei piedi dei giocatori. Il pubblico, i giudici e in generale il “crew” è piuttosto vario, sebbene come è lecito aspettarsi non sia mai dettagliato al livello dei giocatori. Livello dei giocatori che, è doveroso dirlo, è veramente eccellente: i modelli sono curati fin nel minimo dettaglio, con una particolare cura nella morfologia e nelle textures dei visi, grazie anche ad un editor piuttosto flessibile in questo senso (forse un po' meno nel modelling del corpo).

Inoltre, man mano che i personaggi risentiranno della stanchezza, la loro pelle comincerà a rilucere di sudore, ed alla lunga anche i loro abiti cominceranno a presentare macchie scure, oltre ad eventuali residui di erba o di terra. Ottimo lavoro anche per tutte le animazioni in campo, a partire dai colpi più semplici fino ai recuperi più “miracolosi”; unica nota un po' stonata: le animazioni “tra un punto e l'altro”, soprattutto per le signorine, tendono ad essere un po' più legnose e sgraziate della media.

Anche per il sonoro siamo su un buon livello: nonostante la musica sia limitata alla navigazione dei menù (ma dopotutto nel tennis “serio” è d'obbligo il silenzio) i brani proposti sono gradevoli ed orecchiabili. In campo, i vari rumori della pallina, differenti a seconda del terreno e del tipo di colpo inferto, saranno alternati agli occasionali versi emessi dai tennisti ed alle esclamazioni di acclamazione o di stupore del pubblico. Le voci dei giudici che segnalano gli Out, i Fault e i vari punteggi sono tutte ben registrate ed in linguaggio internazionale, vale a dire in Francese per i campi francesi ed in Inglese per tutti gli altri.

I testi su schermo sono totalmente tradotti in Italiano senza nessun evidente errore.
Il sistema di controllo proposto non è esattamente semplice né immediato: a dirla tutta, la curva di apprendimento di TS3 è decisamente ripida anche per chi già avesse pratica di giochi di tennis, e sarà necessaria ben più di una partita prima di impratichirsi a sufficienza per cominciare veramente a divertirsi, elemento che potrebbe rendere il titolo ostico per i giocatori occasionali. Anche una volta impratichiti, inoltre, l'esperienza si attesta su livelli comunque impegnativi: a difficoltà Normale, la terza su cinque, sarà necessario un impegno notevole per riuscire a emergere vittoriosi dai vari scontri in carriera, e probabilmente potreste arrivare al punto di abbassare la difficoltà quando le cose cominceranno a farsi veramente troppo difficili.

Un valida alternativa è quella di sospendere temporaneamente la carriera per dedicarsi a qualche torneo indipendente, in modo da accumulare così qualche centinaio di punti-sviluppo tramite i quali migliorare il giocatore prima di tornare in lizza per il titolo. Il vero problema alla base di questa “necessità di trucco” è il fatto che all'aumento della difficoltà (sia questo legato ai settaggi o all'avanzamento in carriera) non si assiste solamente ad un migliore comportamento dell'IA, ma anche ad uno “strano” peggioramento delle nostre prestazioni. Che questo sia imputabile al fatto che gli avversari riescano a piazzare palle più potenti ed effettate o al fatto che il gioco divenga più “severo” sulla tempistica di impatto/rilascio non ci è dato saperlo: il risultato pratico è comunque quello che il vostro giocatore “giocherà meno bene” di prima.

Un ulteriore problema del gioco risiede nel doppio: come già detto questo è limitato all'incontro amichevole, è probabilmente questo è stato un bene per l'esperienza in SinglePlayer, visto che in esso il sistema di “auto posizionamento” del giocatore non funziona più bene come in precedenza. In pratica, si può dire che quando il gioco parte dal presupposto che la palla debba essere presa da uno dei due tennisti, non “aiuta” l'altro a raggiungerla, col risultato che spesse volte una palla persa a rete non è recuperabile a fondocampo. Anche i tasti laterali di posizionamento funzionano meno bene, ed in generale tutto il sistema, così perfettamente settato e realistico nel singolo, viene un po' a crollare e rimane accettabile solo nel contesto spensierato di una partita veramente amichevole, specie se in quattro giocatori umani.

Per completare la carriera ad un livello medio-basso impiegherete all'incirca un paio di settimane, ma in seguito potreste decidere di rigiocarla da capo con un altro giocatore, specie considerando il fatto che ad un differente sviluppo delle statistiche corrisponde indubbiamente un tipo di gioco parimenti differente. Potrete anche intervenire sulla difficoltà, se vi sentite pronti a sfide più impegnative: anche con un personaggio veramente “pompato” non sarà affatto facile giungere vittoriosi al livello più alto. A questo si aggiunge l'esperienza di gioco online, tale da rendere TS3 il “vostro” gioco di tennis praticamente finché non avremo qualcosa di meglio - e non ci vorrà poco...

 
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